
Nel territorio di Solarussa, a 5 km dal paese e a pochi km in linea d’aria dal santa Barbara di Bauladu, c’è una vastissima area archeologica: il complesso nuragico di Pidighi.
L’area comprende ben 2 nuraghi (Pidighi e Muru Accas), 2 fonti nuragiche (Mitza Pidighi e Muru Accas) e 1 ampio villaggio nuragico attorno al nuraghe Pidighi.
Purtroppo, essendoci tanta vegetazione al momento dell’esplorazione (novembre 2020), non è stato possibile fotografare appieno la fonte nuragica Mitza Pidighi, posta a fianco alla strada e a 80 mt dal nuraghe Pidighi, circondato dal villaggio omonimo.
La sorgente fu frequentata già in epoca prenuragica (trovate punte di freccia in ossidiana e un frammento ceramico decorato nello stile di Ozieri del IV millenio a. C.). L’acqua sgorga ancor oggi da una piccolissima celletta quadrata con fossetta di decantazione alla base, quindi scorre in una canaletta formata da conci di basalto saldati con colate di piombo, lunga almeno 21 metri.
Per la maggior parte della sua storia (circa 1400-1000 a. C.) la fonte fu costituita solo da un corpo a ferro di cavallo, contenente un vano trapezoidale con sedile sul lato destro.
Intorno al 1000 a. C. fu costruito un piccolo recinto semicircolare davanti alla fonte; dentro il recinto si nota un lastrone, originariamente poggiato su una sorta di cassa formata da piccole lastre, che potrebbe aver avuto funzione di altare.
La seconda fonte si trova circa a 100 mt a nord ovest del nuraghe Muru Accas, attualmente poco visibile perché ostruita dal pietrame e dal terriccio.
I nuraghi (Pidighi e Muru Accas) sono entrambi sono formati da una torre principale troncoconica e da un corpo aggiunto con spigoli laterali sporgenti ad angolo retto, che contiene un cortile scoperto e una torre secondaria. All’interno della torre principale e della torre secondaria si trovano due camere circolari coperte con volte a cupola, oggi parzialmente crollate. Nella torre principale del nuraghe Pidighi si può osservare anche la scala, che dalla base sale a spirale verso la sommità dove si trovava la camera superiore, oggi interamente mancante.
I resti dell’antico insediamento che circonda il nuraghe Muru Accas sono appena visibili in mezzo alla vegetazione e al pietrame di crollo. Finora non vi sono stati effettuati scavi ma solo lavori di decespugliamento.
L’insediamento che circonda il nuraghe Pidighi è in buono stato di conservazione, a causa della mancanza di ristrutturazioni successive. La pianta generale è pressappoco ovale, col nuraghe in posizione quasi centrale. Con un’estensione di 1,35 ettari poteva ospitare circa 200 abitanti.
Il villaggio comprende diverse abitazioni e un muro perimetrale di difesa di epoca successiva, così come di epoca successiva sono due torrette sporgenti situate negli angoli nord-orientale e settentrionale dell’insediamento. Nelle abitazioni è visibile un piccolo vano rotondo con sedili.
Fonte informazioni: Sito Comune Solarussa
Altre informazioni: l’area non è gestita e attualmente (novembre 2020) è piena di vegetazione. È presente una cartellonistica recente ma visibilmente rovinata.
Il parco è di proprietà comunale dagli anni ’90. Tra il 1944 e il 2008 l’amministrazione comunale ha finanziato quindici campagne di scavi, con la direzione dalla Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano. E’del 2020 la notizia di un contributo di 120mila euro per far si che l’area venga resa nuovamente fruibile.
Il progetto definitivo-esecutivo è stato approvato con Delibera di Giunta n° 23 del 18/05/2020.
Come arrivare: su Google Maps segnare nuraghe Pidighi. La strada è sterrata ma in buone condizioni. L’area archeologica è alla fine della strada stessa.
Google Maps