Guardate bene questa foto perché questa è una domus che non è più possibile visitare.
Scriveva infatti l’archeologa Giuseppa Tanda nel 1985: «La domus di Grugos è destinata ad essere sommersa dal nuovo invaso del Lago Omodeo».
E così è stato: la domus si trova ora sott’acqua, a poca distanza dal nuraghe santa Marra di cui abbiamo pubblicato le foto di recente.
Per la foto che qua pubblichiamo, scattata nel 1987 o nel 1988, si ringrazia Angela Spanu di Ghilarza, per averla condivisa con noi.
La domus de janas di Grugos presenta, come si può vedere, una protome protome scolpita sulla parete, di stile curvilineo e naturalistico.
L’ipogeo si trova in un costone trachitico con ingresso volto ad est. È costituita da tre celle – atrio, anticella e cella – disposte lungo l’asse longitudinale, con uno schema planimetrico a «T».
Sul pavimento sono scavate una fossetta (m. 0,15 di diametro), in posizione coassiale ai portelli e, presso l’angolo sinistro della parete di
fondo, due coppelle.
Nel 1985 la Tanda sottolineava l’interesse dell’ipogeo «dalla presenza della protome che, pur rientrando nel tipo noto delle protomi naturalistiche», rivelava particolari
nuovi quali «lo sviluppo notevole in altezza, la presenza di due coppelle, presso le orecchie, interpretabili (ove non fossero dovute al caso) come rappresentazione di occhi. In quest’ultimo caso la protome di Grugos costituirebbe il più alto grado di «naturalismo» tra i motivi corniformi scolpiti».
Di grande importanza appare il fatto che ben tre protomi, Sas Arzolas de goi 1-2 (si veda l’album in basso) e Sos Furrighesos VI hanno la medesima altezza. La Tanda spiegava tale coincidenza con due spiegazioni: la «prova dell’esistenza di una consorteria di scalpellini che si dedicava allo scavo delle tombe, utilizzando le medesime tecniche ed
arrivando a risultati figurativi analoghi anche in alcune dimensioni» o «un indizio della volontà di riprodurre nelle sue proporzioni l’animale reale. A quest’ultimo proposito si osserva che le differenti misure della larghezza potrebbero essere state determinate dalle differenti misure dei vani, dovute o alle necessità del gruppo committente o all’inventiva dello scalpellino».
Fonte informazioni: G. Tanda, L’Arte delle domus de janas nelle immagini di Jngeborg Mangold: Palazzo della provincia, 26 aprile-25 maggio 1985. Sassari.
Coordinate da Wikimapia: 40°1’21″N 8°51’24″E