Necropoli di Mesu ‘e Montes, Ossi (parte III)

Terza e ultima parte dell’album della necropoli di Mesu ‘e Montes a Ossi.

Ricordiamo ancora una volta: 18 domus ricavate nelle rocce calcaree, di cui 5 appaiono decorate con elementi riproducenti caratteri architettonici (soffitti, pali, architravi, focolari etc.).

Nella prima foto la tomba 10, con un raggio di sole che fa ingresso nella domus (ricordiamo che non usiamo assolutamente photoshop!). La tomba si articola in un grande vano subrettangolare ove il piano pavimentale è stato abbassato e il soffitto alzato su due livelli. Costituisce l’esempio più rimaneggiato dell’intera necropoli.

Nella seconda foto vediamo la tomba 13, che ricorda tombe quali quella della necropoli di Sas Lozzas di Sorradile (https://www.facebook.com/nuragando/posts/1179788275816492), con quello che può sembrare un sole ma in realtà è una riproduzione di un soffitto a semicerchio spiovente verso l’esterno con travetti radiali a sezione semicircolare.
Una particolarità comunque bellissima.
La tomba è difficile da raggiungere in quanto è a circa 4 mt dal piano di campagna e bisogna arrampicarsi o passare dalla tomba 12 spostandosi in laterale, cosa che abbiamo (pericolosamente) fatto.

Nella terza foto la tomba 16, che assomiglia alla tomba 3, con la caratteristica “porta-stele”, testimonianza di una riutilizzazione della tomba in età nuragica.

Le tombe 11 e 12 comunicano tra loro per via dell’eliminazione della parete di fondo. La 11 consta di un enorme vano di pianta rettangolare ottenuto abbattendo le pareti, abbassando il piano pavimentale e innalzando il soffitto. La 12 ha tre ambienti preceduti da un invito cui si aggiungono un ambiente a sinistra e due a destra coassiali.

La tomba 14 consta di un’anticella cui segue una cella di grandi dimensioni nella cui parete di fondo si apre l’ingresso a due vani attigui: altri due ambienti si sviluppano sul lato sinistro della cella. È alla stessa altezza della tomba 13, difficile da raggiungere.
Le tombe 15 e 15a si trovano sotto la 13 e la 14.
Ad est della 16, prima descritta, troviamo la 17, difficile da raggiungere e subito sotto la 18, non in buono stato.

Come arrivare:
prendere come riferimento la chiesa campestre di sant’Antonio. Se si viene da sud prendere la prima a sinistra fino a trovare un cartello indicatore con scritto “domus de janas”. Lasciare la macchina e risalire a piedi sino ad un albero secolare. Lasciare l’albero alla propria sinistra e proseguire in salita sino alla necropoli. Le tombe si trovano lungo tutto il costone ed è possibile avvistarle già dal percorso.

Altre informazioni: le domus sono numerate con numeri crescenti da ovest verso est. Alcune riproducono le particolarità strutturali delle abitazioni prenuragiche, arricchite da segni e simboli a carattere sacro legati al rituale funerario. Tra queste si distinguono in particolare le Tombe I, II, V, XIII per le peculiari caratteristiche archittetoniche e decorative. Di particolare interesse sono le Tombe III e XVI che si inquadrano nel tipo “a prospetto architettonico” con l’imponente “porta-stele” scolpita nella roccia e che in questo caso costituiscono un esempio di riutilizzo in età nuragica di ipogei prenuragici.

Fonti: P.M. Derudas, La necropoli di Mesu ‘e Montes (Ossi), Carlo Delfino editore, 2004.

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