Vicino al punto di incontro tra il Tirso e il Taloro, è possibile ammirare la necropoli di Sas Lozzas, in territorio di Sorradile.
Peculiarità di questi ipogei è «la presenza di una decorazione scolpita sul soffitto e sulle pareti che richiama le copertura in legno e strame delle capanne utilizzate come abitazioni durante il Neolitico».
La necropoli di Sas Lozzas è costituita da un totale di «5 domus scavate su un’ampia parete tufacea che orla il pianoro omonimo». Quattro ipogei sono molto vicini mentre il quinto dista da questi circa 100 mt in direzione nord-est. «Il fronte roccioso sul quale furono realizzate le sepolture è in parte franato con la conseguenza, tra le altre, che un ipogeo è quasi completamente distrutto».
Purtroppo, a causa di successivi utilizzi nel tempo degli ipogei come riparo, la loro integrità è stata compromessa.
La domus 1, la più grande (5,20×2,70×2,75 mt) a schema planimetrico pluricellulare, è composta da sei ambienti disposti attorno ad una grande cella rettangolare che, in origine, doveva essere preceduta da un’anticella crollata con il disfacimento del costone in cui si trovava il portello d’accesso.
In questa domus che, sul soffitto, «si conservano tracce della rappresentazione realistica di un tetto a una falda con cinque travetti scolpiti a rilievo negativo disposti a raggiera, poggianti su una fascia posta al margine del soffitto stesso e su una lesena d’angolo visibile solo sullo spigolo a sinistra».
Anche la domus 2 presenta sul «soffitto semicircolare una decorazione costituita da quattro travetti disposti a raggiera poggianti su una fascia che segue l’andamento della volta, scolpiti a rilievo negativo, chiara imitazione della copertura di un ambiente a pianta semicircolare».
La domus 3, del tipo bicellulare a sviluppo longitudinale, si apre a circa 3 mt rispetto al piano di campagna e presenta un portello di forma trapezoidale che conduce ad un’anticella di pianta semicircolare caratterizzata dalla presenza, al centro, di una coppella circolare.
Come arrivare: da Bidonì proseguire verso nord lungo la SP 84. Dopo 8 km si attraversa il ponte nuovo di Lochele (sotto si scorge ancora la struttura del vecchio ponte) e si svolta subito a sinistra. Dopo 1 km si arriva al Centro Servizi Ambientali e si può lasciare la macchina e proseguire a piedi.
Abbiamo inserito il punto su Google Maps: https://goo.gl/maps/UWjQrR6mfapNcB516
Fonte informazioni: Pierangela Defrassu, Piera Fadda, Simone Riggio (a cura di), “Sorradile. Camminando con la storia millenaria. Guida turistica/archeologica”, PTM Editrice, 2016.