L’area archeologica di La Prisgiona comprende il nuraghe complesso e il villaggio di capanne che si estende intorno ad esso. È situato su una sommità in regione Capichera, da cui si ha un’ampia visuale su un territorio di svariati chilometri quadrati. Il nuraghe è costituito da una torre centrale (il mastio), affiancato da due torri laterali; il tutto è protetto da un imponente bastione a cui si accede attraverso un corridoio curvilineo. Un ingresso architravato, sormontato da un finestrello di scarico conduce all’interno del mastio, dove su un breve atrio si apre una nicchia (a destra) e (a sinistra) la scala che porta al piano superiore dove probabilmente era presente un altro vano coronato da un terrazzo. La camera interna è coperta a” tholos” (a falsa cupola) e raggiunge quasi i 7 metri di altezza. Tre nicchie disposte a croce ricavate nello spessore murario, erano forse destinate anche a momenti della vita quotidiana, come testimonierebbero alcuni reperti rinvenuti. All’esterno del bastione che racchiude il nuraghe, si trova un ampio cortile su cui si affaccia la Capanna delle Riunioni (C1) dove probabilmente si riunivano i personaggi di spicco della comunità. Gli oggetti ritrovati suggeriscono che nell’ambito di questi incontri si svolgessero anche rituali particolari, forse legati alla preparazione e alla consumazione di bevande particolari. Oltre a numerose ciotole, un attingitoio e una piccola lucerna a barchetta che serviva ad illuminare l’ambiente, è stato ritrovato un vaso globulare di grande dimensioni, unico per la sua forma e per le decorazioni.
Fonte: Geseco Arzachena
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