
Un altro nuraghe in attesa di essere portato alla luce: il nuraghe Simieri.
Del nuraghe rimangono i resti della torre centrale, con la cupola ormai crollata.
Dalle foto con il drone si riesce ad indovinare il perimetro del monumento.
Sull’appartenenza o meno a Suelli o a Senorbì pare non vi sia ancora certezza ma al nuraghe è legata una leggenda. Si diceva infatti che dove oggi sorge Senorbì esistesse prima una foresta impraticabile. Un giorno arrivò un popolo sconosciuto, civile e laborioso, di origine orientale. Secondo la leggenda, in sole 24 ore furono abbattuti tutti gli alberi e in quello stesso punto si costruì un paese al quale si diede il nome di “Sirbonì” (da “sirboni”, ovvero cinghiale), trasformato poi in Senorbì.
Questo popolo si insediò in parte nella zona dell’attuale Senorbì, in parte sul colle di Santa Mariedda (Segolai) e in parte sul colle di Simieri, dove si stabilì la nobiltà.
La leggenda narra di bellissime cortigiane che trascorrevano le loro giornate a cantare e a tessere la tela con il telaio d’oro custodito nella reggia di Simieri. Il re di questo popolo s’innamorò di una bellissima ragazza di Segolai ma l’amore non corrisposto scatenò la pazzia del re che distrusse la reggia di Simieri.
Secondo la leggenda ancora oggi sotto il nuraghe è sepolto il telaio d’oro con il quale le cortigiane tessevano.
Fonte leggenda: http://web.tiscali.it/Senorbi2000/page13.html
Come arrivare: la posizione su Google Maps l’abbiamo aggiunta noi: https://goo.gl/maps/RYhQ4X9kLtqmm1dM7