È considerato un esempio di acquedotto di età nuragica.
È costituito a monte da una serie di fonti e pozzi per la raccolta e la captazione delle acque, a valle da un villaggio con l’area sacra.
Le fonti e i pozzi sono inseriti all’interno di un paramento murario semicircolare.
Da una prima fonte, realizzata in opera isodoma, le acque venivano convogliate, attraverso una canaletta, nel complesso templare e abitativo ubicato più a valle.
Sul lato destro del paramento è presente una vasca rettangolare realizzata con blocchi in basalto a T collegati da grappe in piombo e in legno con fondo rivestito da lastre di trachite e di tufo; era probabilmente utilizzata per le abluzioni rituali.
Un pozzo è ubicato all’interno di un ambiente circolare adiacente alla vasca.
L’edificio presenta una copertura a “tholos”.
All’interno sono stati rinvenuti spilloni e pugnali bronzei, elementi di collana e contenitori fittili per attingere l’acqua.
A valle, all’interno di un grande “temenos” rettangolare si trovano gli edifici di culto.
Fonte informazioni:
Sito Sardegna Cultura
Sito Pro Loco Fonni
Come arrivare:
Indicato su Google Maps, sul sito non sono però presenti cartelli indicatori. Vi è un cancello facilmente apribile. N.B.: sulla destra del cancello c’è un piccolo nuraghe.
Poco lontano, inoltre, sono situate le tombe di giganti di Madau (ne sono visibili tre, ben conservate).
Curiosità: appena entrati nell’area che delimita il sito a valle, i telefonini perdono di colpo la ricezione, quasi come se ci fosse un campo magnetico…