Quello che vedete nella seconda foto è l’omphalos presente a fianco all’altare prenuragico di Monte d’Accoddi, a Sassari (link in basso).
Quello di quest’album è invece l’omphalos di Serramanna, di Bia Is Perdas.
Innanzitutto cos’è un omphalos? Il termine “omphalos” deriva dal greco e significa “ombelico”.
L’omphalos (o onfalo) più famoso nel mondo è quello di Delfi, città che era considerata l’ombelico del mondo. L’onfalo era la pietra fatta ingoiare da Rea a Crono per salvare Zeus. Quest’ultimo, divenuto adulto, per liberare i fratelli ingoiati dal padre Crono, fece bere a questi una bevanda per farlo vomitare: Crono sputò i titani fratelli di Zeus e, assieme a loro, l’onfalo, che cadde appunto a Delfi.
Un’altra credenza riteneva che l’omphalos fosse collocato sul punto in cui Apollo aveva ucciso il drago Pitone che soggiogava
gli abitanti di Delfi.
L’omphalos è quindi una pietra di forma sferoidale considerata una pietra sacra. Da alcuni studiosi è stata ipotizzata anche come un simbolo solare.
Quella di Serramanna è situata nella Bia Is Perdas, che chissà cos’altro ospitava in passato. L’omphalos in questione è sopravvissuto allo spietramento generale dovuto allo sfruttamento agricolo dell’area.
In paese si narra che in passato si cercò di spostare la pietra, anche ricorrendo a mezzi pesanti, ma non si riuscì nell’intento.
Sull’omphalos, analogamente come nel menhir Sa Perda Fitta di Serramanna, si possono notare alcune coppelle (nel menhir ce ne sono dieci – si veda il link sotto).
Foto 2023.
Come arrivare: dal centro abitato di Serramanna prendere la strada provinciale per Nuraminis (SP5). Superato il serbatoio idrico (quello a forma di disco volante, per intenderci) prendere la seconda strada sterrata sulla destra, in prossimità di una curva (attualmente è presente un cartello). Proseguire per 1,5 km fino a che troverete un altro cartello. Lasciare la macchina e addentrarsi nel terreno sulla destra, dove troverete l’omphalos
https://maps.app.goo.gl/qTFpPgjfwnQdQg3u9
Di Serramanna sul sito trovate il menhir Sa Perda Fitta e il menhir del Parco Arcobaleno: