Perché Nuragando?

I Nuraghi, quanta storia e quale meraviglia. “Nuragando” è nato per contribuire a diffondere la conoscenza delle testimonianze nuragiche e prenuragiche della Sardegna. Ed invitare tutti ad apprezzarli e a prendere consapevolezza di questi tesori.

Siamo semplici appassionati, che appena gli altri impegni ce lo consentono, amano girare la Sardegna, coinvolgendo amiche ed amici nelle nostre gite. Le pagine social e questo sito sono stati la conseguenza di anni di gite ed esplorazioni e della volontà di condividere quanto conosciuto.

L’obiettivo è, quindi, contribuire, nel nostro piccolo, ad aumentare la consapevolezza attorno alla ricchezza archeologica sarda e alla sua importanza, dare a più persone possibili spunti su nuraghi da visitare, su domus de janas da esplorare, menhir, pozzi e fonti sacre da ammirare.

PAGINA CURATA NEL TEMPO LIBERO

Nella vita facciamo tutt’altro. Nel tempo libero, tra le altre cose, visitiamo la Sardegna. Se trovate qualche errore segnalatecelo e provvederemo a modificare.

NO PHOTOSHOP!

I siti nuragici e prenuragici sono fantastici così come sono. Non vediamo alcun bisogno di mistificare la realtà, modificare colori, aggiungere scenari che poi non corrispondono alla realtà. Le foto che vedrete mirano a rappresentare il sito così come l’abbiamo visto noi e così come lo vedrete quando lo andrete a visitare di persona. Non siamo fotografi professionisti, sicché non troverete foto perfette. Però speriamo stimolino la curiosità sul luogo visitato.

FONTI DELLE INFORMAZIONI

Citeremo sempre le fonti delle informazioni perché riconosciamo il valore della ricerca di chi ha approfondito scientificamente un particolare sito e su quel sito ha fatto pubblicazioni accademiche o similari. Invitiamo sempre a fare altrettanto.

INVITIAMO ALLA CONDIVISIONE

Noi condividiamo, fatelo anche voi. Aumentiamo la consapevolezza generale rispetto a queste meraviglie indescrivibili.

Ci trovate sui social, sia su facebook che instagram. Altrimenti potete scriverci a [email protected].

Le foto sono di Andrea Mura.

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