
Le foto di quest’album sono state scattate nell’area archeologica di Sa Mandra Manna, a Tula.
Nelle prime foto potete vedere incisioni lineari «variamente orientate verticalmente, motivi a graticcio, a forcella diritti e capovolti, a tenda e piccole coppelle, che non presentano finora puntuali confronti iconografici».
Sembrano costituire «una sorta di narrazione per immagini di vicende vissute dalla comunità, destinate ad affermare e trasmettere i valori della nuova cultura» .
C’è chi parla a riguardo di testimonianza di vera e propria scrittura.
Tali «istoriazioni» (termine che deriva da istoriare, vale a dire adornare una superficie con la raffigurazione (in pittura, scultura, ecc.) di immagini relative a fatti storici o sacri o leggendari) sono note in Sardegna su massi, ripari e pareti di grotte o ipogei , lastroni di dolmen, menhir e statue-menhir, che trovano confronti nell’Italia settentrionale e nell’occidente europeo.
In particolare in Sardegna le incisioni lineari di Sa Mandra Manna trovano riscontro nelle statue menhir di Paule Luturru I e II (Samugheo) e in alcune ceramiche di cultura Monte Claro di Biriai (Oliena), dove sono associate a piccole coppelle.
Le istoriazioni facevano forse parte di un monumento megalitico, presentano elementi iconografici innovativi caratteristici dell’età del Rame, di rottura rispetto alle simbologie della cultura di Ozieri.
Le incisioni si trovano all’interno del corridoio della muraglia di Sa Mandra Manna (che vuol dire “grande recinto”). L’area archeologica, situata su un modesto altopiano trachitico, si compone di un villaggio protetto da una muraglia, un protonuraghe e una tomba di giganti (la vedete nella foto aerea vicina alla costruzione recente).
La tomba di giganti, ancora parzialmente interrata, è situata a circa 100 metri dalla muraglia, in direzione Nord/Nord-Est.
La muraglia megalitica, costruita a doppio paramento di massi poliedrici, in alcuni tratti subrettangolari, con intercapedine riempita di pietrame, ha una lunghezza complessiva di 120 m, un’altezza massima di 3 m e una larghezza compresa fra i 2,40 e i 10 m. Una seconda cinta muraria più esterna, forse più antica, della quale residuano solo le pietre di base, si sviluppa parallelamente alla prima lungo il tratto orientale.
La muraglia, riferibile probabilmente ad una fase eneolitica della frequentazione del sito, è stata ristrutturata durante l’età del Bronzo attraverso la realizzazione di un sistema di rifasci murari che hanno interessato anche il corridoio dell’ingresso Nord-Ovest dove, sul rifascio della muratura, verrà innestato, cambiando leggermente angolazione, un nuovo corridoio con ingresso rivolto a Sud/Sud-Ovest munito, nella parete occidentale, di una nicchia a camera sub-ellittica con pareti a leggero aggetto (prof. m 3,70; largh. m 1,40/1,65; alt. residua m 1,90).
Il nuovo edificio rientra nella categoria monumentale dei protonuraghi “a corridoio passante”.
La pianta esterna di questa struttura è sub-rettangolare, con una larghezza di circa 10 metri e una lunghezza variabile compresa tra m 4,80 e m 3,57.
Non distanti dal sito nuragico sono documentati un piccolo dolmen e una domus de janas.
Un altro luogo ricco di importanti testimonianze della fantastica civiltà che visse nella nostra Isola migliaia di anni fa.
Fonte informazioni:
-P. Basoli, A. Deroma, L. Doro, L. M. Saponara, in “Il mal della pietra. Il restauro del complesso megalitico di Sa Mandra Manna (Tula-SS)”, Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna. Direzione generale per le antichità. Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro, disponibile sul sito del Comune di Tula.
-P. Basoli, L. Doro, Il sito fortificato di Sa Mandra Manna (Tula) nel quadro del megalitismo e dei successivi sviluppi culturali, in Atti 2009-2012, II.
Come arrivare: dalla Sassari-Olbia prendere le indicazioni per Tula. Vedrete sulla destra il nuraghe Burghidu, precedentemente pubblicato su questa pagina. Arrivati a Tula seguire le indicazioni. La strada di campagna vi condurrà alle pendici della collina. Lasciate l’auto e risalite la collina, dove troverete anche un cartello informativo. Sito non gestito. https://goo.gl/maps/6Be1pir8GngvXfLz5