
“Nel territorio di Villamaggiore se ne riconosce un altro, il nuraghe Asoru, il quale è quasi intero”, così nel 1849 Vittorio Angius, nel dizionario del Casalis.
Il “quasi intero” fa parlare da anni del fatto che il nuraghe sia stato riedificato in tempi recenti.
La leggenda vorrebbe che questo “falso” nuraghe fosse stato distrutto sin dalla fine degli anni ’20 e frettolosamente ricostruito negli anni ’30 in occasione della visita di Mussolini.
Sembrerebbe invece che non sia così ma ciò è ancora motivo di discussione.
Dal 1976 (come si può leggere dal cippo granitico sistemato per l’occasione e visibile a bordo strada), però, vennero fatti interventi di consolidamento a cura della Soprintendenza e gli interstizi fra i diversi massi sono stati riempiti con scaglie di granito, reperite nel perimetro immediatamente circostante il monumento archeologico stesso.
L’edificio è costituito da un mastio al quale fu aggiunto, in tempi successivi, un bastione trilobato ad andamento concavo-convesso che racchiudeva un piccolo cortile.
Nella parete sinistra del corridoio si apre la porta del vano scala, inagibile a causa dei crolli.
Il bastione, di forma irregolare, cinge il mastio con vario spessore. Nel cortile, a tre quarti di ellissi, vi si affacciano gli ingressi al mastio e, benché non più visibili perché ostruiti dai crolli, quelli delle torri secondarie.
L’opera muraria del bastione si conserva per un’altezza massima di circa 5 mt a SE (13 filari) e risulta differente rispetto a quella del mastio; infatti i massi sono lavorati con più cura e la disposizione a filari è più regolare.
Fonte informazioni:
-“Falso il nuraghe Asoru?”, di Vincenzo Piras Aresu, in Sardegna Mediterranea, ottobre 1999.
–Sito Sardegna Cultura
Come arrivare: il nuraghe è visibile dalla SS125, al km 51, all’altezza del bivio per San Priamo. Accesso libero.
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