Il Taramelli lo poneva fra i migliori conservati del territorio di Borore, per la sua bella torre con la «porta sgombra che dà accesso alla camera con cupola; la scala dà il mezzo di salire al piano superiore, che conserva parte della cella».
Si tratta del nuraghe Bighinzones (o Bighinzone): lo potete ammirare arrivando a Borore da Dualchi sulla destra .
Apparentemente sembra un monotorre ma in realtà risulta essere un quadrilobato con cortine a profilo concavo-convesso, delimitato a sua votla da un antemurale con torri di cui restano ancora poche ma significative tracce.
Il bastione misura 26 mt nell’asse nordest-sudovest, ove è meglio conservato.
Al centro del bastione svetta la torre del mastio, a pianta lievemente ellittica, che conserva un’altezza massima di 5,65 mt a Nordovest con 13 filari.
L’accesso ai vani interni è ora possibile soltanto dal piano di svettamento, percorrendo, in senso inverso, la scala che parte dall’andito.
Fonte informazioni: A. Moravetti, L. Foddai (a cura di), Borore dalla preistoria all’età dei nuraghi, Carlo Delfino editore.
Come arrivare: https://goo.gl/maps/zijfp6bpX5AnoHf8A