Santuario nuragico di Sos Nurattolos, Alà dei Sardi

Immaginate un santuario nuragico a circa 1000 metri d’altezza, in un ambiente aspro e roccioso.
Immaginate una comunità nuragica che vari millenni fa edifica una fonte, inglobando una sorgente di acqua perenne (che sgorga tutt’oggi), un tempio circolare, un tempio a megaron e altri ambienti circostanti.

Immaginate tanti pellegrini che percorrono chilometri e chilometri per recarsi in questo luogo sacro, messi a dura prova da venti freddi e altre avversità, per pregare, incontrare altre genti e chissà quali altre attività che possiamo appunto solamente immaginare.

È il santuario nuragico di Sos Nuratolos (scritto anche Sos Nurattolos) ad Alà dei Sardi (tradotto dal sardo: piccoli recinti), posto poco sotto punta Senalonga (che raggiunge i 1076 mt d’altezza), che abbiamo visitato proprio ieri 29 maggio.

Che siate o meno appassionati di siti nuragici (ma è solo questione di tempo, ne siamo fiduciosi), Sos Nuratolos lo consigliamo a tutti gli appassionati di trekking e a chi è capace di godere di bei paesaggi, nonché delle energie positive che certi posti, che certe nature sanno trasmettere.

Come detto, il santuario comprende una fonte nuragica, un tempio circolare, un tempio a megaron e altri ambienti cirostanti.

La costruzione dei templi a “megaron” negli abitati «sorti in prossimità dei valichi montani e in zone ricche d’acqua è un elemento costante che accomuna i siti di Gremanu-Fonni, Domu de Orgia-Esterzili, Sos Nuratolos-Alà dei Sardi, Romanzesu-Bitti e di Sa Carcaredda e indica un’intenzionale scelta strategica di luoghi dall’economia prevalentemente pastorale che costituiva la vera ricchezza di quei territori. La presenza dei luoghi di culto, raggiunti nel corso dei passaggi e delle soste previste dai percorsi di transumanza, creava forti legami religiosi, opportunità di scambio commerciale e alleanze tra le diverse comunità».

La cella della fonte nuragica è «a pianta trapezoidale», con copertura a piattabanda. «Nella parete di fondo, al di sopra di due filari di base, si delinea una nichietta quadrangolare, il cui piano di base è allo stesso livello della soglia di ingresso alla fonte, da cui originari amente scendeva l’acqua della sorgente, che ora filtra tra le pietre. Dalla cella della fonte l’acqua filtra nella camera e scorre in un canale di scolo sotterraneo, ingombro di ceramica, che, attraversato l’atrio e il cortile, defluisce all’esterno alla base del muro del recinto».

Il cortile, nell’area compresa tra l’atrio e il muro di cinta «ha restituito resti di un piano di frequentazione, indiziato da una sottofondazione di pietre e parte di un rivestimento di argilla con tracce carboniose di cm 5 di spessore. Nel cortile sono stati rinvenuti fuori contesto due vasetti in miniatura: una ciotolina emisferica e una ampollina con orlino svasato, spalla obliqua segnata da carena, parete sagomata rigonfia; due piccoli nuclei poliedrici di quarzite cristallina, materiale di inclusione nei graniti, con segni di lavorazione».

Il monumento purtroppo è risultato essere stato devastato da crolli, dalla riutilizzazione e da scavi clandestini, che hanno interessato l’atrio, la camera e il cortile, nell’area compresa fra il recinto e il paramento esterno del monumento.

I templi, come detto, sono due: uno circolare e uno c.d. a megaron.
I materiali rinvenuti nell’area vicino ai templi testimoniano l’uso degli ambienti circostanti quali «vani di servizio usati dai gestori del tempio anche per esporre i basamenti con le offerte di bronzi votivi». Sono state rinvenute «ciotole carenate con decorazione plastica, ciotole con piccole prese sulla carena che conteneva un dischetto in bronzo e ciotole con tacche sull’orlo e decorate con motivi a zig zag», materiali che vengono datati tra il X e l’VIII secolo a. C.

Il tempio circolare si appoggia alla roccia ed è preceduto da un atrio. «La struttura era forse dotata di copertura lignea, a giudicare dalla tecnica costruttiva utilizzata. I livelli di base dell’atrio e della camera, «conservano lacerti di una pavimentazione in pietra con consistenti tracce di bruciato e di argilla concotta, in cui erano inseriti i resti ceramici. Tra i materiali, provenienti dai livelli di base dell’area esterna, dell’atrio e della camera, prevalgono raffinate ceramiche nero-lucide: ciotole e tazze carenate, ollette a colletto».

Il tempio a megaron a pianta rettangolare, con due ante sulla fronte e sul retro, è «circondato da un muro sub circolare e racchiuso, nella parte anteriore, da un recinto in cui si apre il vano di ingresso al santuario. Su questo ambiente, circondato alla base da una panchina, si aprono gli ingressi al tempio e ad una capanna sub-circolare».
La struttura sub-circolare, con ingresso dal cortile con gradino, conserva alla base i resti di una panchina. A breve distanza dall’ingresso al tempio, in posizione elevata, si trova una capanna circolare, sconvolta da scavi clandestini, che costituiva forse una struttura di servizio alla gestione del santuario, e da cui provengono, fuori contesto, le consuete forme ceramiche carenate, un’ansa a gomito rovescio, tre anse a bastoncello di brocche ascoidi e due fondi ad anello.

Fonti:
P. Basoli, Il santuario nuragico di Sos Nuratolos (Alà dei sardi) e il culto delle acque, rivista Santuarios, disponibile su academia.edu
M. A. Fadda, I templi a megaron della Sardegna nuragica, in A. Moravetti, P. Melis, L. Foddai, E. Alba (a cura di), in “Sardegna Nuragica. Storia e monumenti”, Carlo Delfino Editore.
Su Youtube è presente anche un video dell’archeologa Ilaria Montis (Sardegna Sacra) che parla del sito: https://www.youtube.com/watch?v=cbHgq6qln1Y&t=2599s

Come arrivare: dal centro abitato di Alà dei Sardi proseguire verso nord-ovest, passando vicino al parco eolico. Si arriva al rifugio Sos Culumbos e si deve percorrere un sentiero in salita tra le rocce, che mette a dura prova fiato e gambe. Sconsigliato nei periodi invernali. È presente comunque adeguata cartellonistica sino al rifugio, non per gli edifici che comunque sono indicati su Wikimapia. Il paesaggio, come si puù vedere ed immaginare, è ovviamente stupendo.
https://goo.gl/maps/NQVsjnkXeFQzLpGz9

Foto maggio 2021