Il nuraghe Perra (de parte ‘e susu), Sedilo, e il vano segreto.
Mai fermarsi alle apparenze ma approfondire sempre. Vale con le persone, vale anche con i nuraghi.
Il Perra di Sedilo è uno di quelli che visti da fuori sembrano non poter dare tanta soddisfazione (come se esistessero nuraghi che non “diano soddisfazione”…). Vicinissimo c’è anche il Lure, molto ben conservato.
Eppure il Perra all’interno è una meraviglia.
Invitiamo a vedere il video: https://www.facebook.com/nuragando/posts/1182490938879559
All’esterno il nuraghe (denominato Perra de parte ‘e susu o Perras, da non confondere con il Perra dell’area di Lochele, sempre a Sedilo) si mostra con la parte alta della tholos parzialmente demolita.
Già l’ingresso al monumento, come specifica l’archeologo Giacobbe Manca, «appare abbastanza insolito, giacché al suo colmo non è delimitato da una consueta architrave ma dallo sbalzo di due grandi lastroni, disposti come mensole a riscontro, con una piccola pietra triangolare che s’incastra fra esse, come una “chiave di volta”. La suggestione è forte, ma alla luce di una più attenta osservazione, scopriamo che in realtà gli stipiti attuali mostrano fratture “fresche” nelle facce interne e dunque la vera architrave fu spezzata per consentire l’accesso all’interno del nuraghe a persone e animali di grossa taglia».
Dopo il corridoio d’accesso, dove sulla destra è presente una nicchia e sulla sinistra un breve tratto della scala, si presenta la camera circolare con tre nicchie.
Ed è qui la vera sorpresa: dalla nicchia di destra parte un cunicolo stretto che porta ad un mezzanino, «un vano particolare (non solo per la disposizione architettonica) che può essere definito segreto» con una funzione forse «legata al controllo dell’ingresso, prima ancora che a spazio abitativo o di accumulo di materiale e derrate». Sempre secondo Manca «da quest’ambiente si potevano certamente sorvegliare, colpire e comunque fermare eventuali intrusioni di indesiderati o, se si preferisce, aggressori».
Ancora Manca: «In questa “tholos” possiamo ricostruire (lo dicono i segni e le misure) la presenza di due soppalchi lignei sovrapposti, cosa che amplia ancora maggiormente il razionale utilizzo in verticale dell’alta camera».
Il monumento «è realizzato in basalto alveolare, con blocchi di diversa forma e dimensione. Notevoli sono quelli collocati nelle parti inferiori. La particolarità dei muri, sia interni all’edificio che esterni, è data dall’impiego di blocchi di diverso corpo: poligonali e a lastre».
Fonte: G. Manca, I nuraghi del Guilcier e il Perra di Sedilo, Sardegna Antica 11, 1997. In alternativa all’articolo su Sardegna Antica si può consultare, per maggiori informazioni, l’articolo di Manca pubblicato su http://www.iloisedilo.org/raccolta/pdf/1996/02.pdf
Come arrivare: dalla strada Sedilo-Noragugume prendere la terza deviazione sulla sinistra https://goo.gl/maps/1ojcNm31dGWGsXqb9.